giovedì, luglio 20, 2006

Lotto volante

Ambo diametrale. Previsione Ciclometrica. Terno secco. Ambata sul ritardatario. Questi sono solo alcuni dei termini più ricorrenti che sedicenti matematici utilizzano per ghermire l'attenzione di quei molti desiderosi che sognano una straripante vincita ad uno dei giochi più vecchi del pianeta.

L' altisonante eco di detti termini fa da preludio ad una serie di numeri e nomi di importanti capoluoghi italiani, snocciolati con una sicumera e nonchalance che neanche Silvan nei suoi spettacoli di prestidigitazione è in grado di mostrare.

L'aspirante vincitore tipo, armato di blocchetto per appunti e matita, si appresta a raccogliere pedissequamente ogni tipo di consiglio che questi moderni indovini si prodigano a dispensare.

Terminata la puntigliosa trascrizione, segue un processo più o meno lungo di attenta analisi e ponderata selezione delle combinazioni migliori. In base ad un criterio che, a tutt'oggi, è sconosciuto ai più. L'ultimo teorema di Fermat, a confronto, è un quesito della Susi.

Il coronamento di questo lungo rito pagano si ha con la compliazione delle schedina da giocare, dove una piogga di scuri pallini viene riversata con cura e precisione all'interno di griglie prestampate.

L'apogeo arriva la mattina dopo, con l'esecuzione della giocata al bar e l'esborso del danaro necessaio che il nostro aspirante vincitore considera un piccolo investimento in grado di poter cambiare per sempre la sua vita. 50 euro più un sistema precompilato "vincita garantita" al Superenalotto del costo di 10 Euro. Ma con in mano un pacchettino di ricevute arancioni che schiuderanno porte fino a poco prima impensabili.

Il giorno dell'estrazione potrà sembrare, ai più distratti, una sbiadita fotocopia di quanto descritto fin qui. In effetti così è, ma con importanti differenze che necessitano di essere puntualizzate:

- i numeri pronunciati dal televisore non sono per bocca di sedicenti matematici, ma sono il resoconto di ciò che è stato partorito dalle urne e che, soprattutto, non corrisponde a quanto riportato sui passepartout arancioni di cui sopra

- il blocchetto per appunti è diverso rispetto a quello utilizzato per annotare le previsioni. Quest'ultimo è ordinato e perfetto, conservato come fosse una reliquia. Il primo è stropicciato, con ghirigori sui lati dei fogli che tradiscono nervosismo e righe oblique che testimoniano un violento disappunto nato dalla scoperta che i passepartout arancioni si sono trasformati in pezzi di carta straccia senza valore. Tutti tranne uno: un ambo con dieci numeri giocati. Vincita massima: 2 euro e 30 centesimi.

- il sistema "vincita sicura" ha realizzato un sei tondo tondo. Un numero per ogni riga.

- la convinzione di una vita di sola rendita non è più tale e si trasforma lentamente e in modo spietato nella consapevolezza che il trillo acidulo della sveglia sarà emesso ancora la mattina successiva alle 6.30, puntuale come la morte e le tasse.

L'aspirante vincitore si tramuta con una velocità degna del miglior Superman in un effettivo perdente. Le ricevute finiscono nel bidone della carta perché "la differenziata prima di tutto". In televisione, intanto, viene passata la nuova edizione di "I consigli di zia Fortunata per cambiare la tua vita al gioco del Lotto". Il perdente ha già messo mano a blocchetto (quello delle previsioni) e matita.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Sacrosanta verità e molto ben espressa, complimenti.
Dopo le lusinghe, però, mi permetto una critica: leggo un aforisma che recita "Non è tanto chi sono io, quanto quello che faccio che mi qualifica"; non so chi e quando abbia pronunciato o scritto questo motto, ma rimango molto perplesso sul suo significato.
Ogni uomo è un essere originale, con una consapevolezza di sè (non voglio usare concetti religiosi e tirare in ballo l'anima, anche se è palese la natura del discorso), un proprio pensiero e una propria storia che lo caratterizzano e che, per esempio, lo differenziano da un qualsiasi animale. Ciò che siamo è fondamentale: un cane, se fa "opere buone", continua comunque ad essere su un piano ben inferiore rispetto ad un essere umano macchiatosi di un delitto come l'omicidio. Purtroppo viviamo in un'epoca di "pensiero debole", ma non arrendiamoci al "va tutto bene, basta che non ci pestiamo troppo i piedi a vicenda e nessuno (tranne io) pretenda di sapere la Verità". Buona meditazione