mercoledì, dicembre 12, 2007

Trasporto eccezionale

Avete presente le tessere del domino? Ormai nessuno gioca più a domino nella maniera tradizionale, accostando le tessere a seconda dei numeri uguali. E' più divertente metterle tutte in piedi, una dietro l'altra, far cadere la prima e gustarsi la reazione a catena.

Lunedì scorso i camionisti hanno fatto cadere la prima tessera. Qualche altra è caduta, ma il serpentone è ancora lungo prima che anche l'ultima rovini al suolo.

Prove tecniche di rivoluzione? Magari non nell'intenzione, ma nella sostanza di ciò si tratta. Da un diritto sacrosanto, quello allo sciopero, si è passati ad arrogarsi diritti inesistenti, andando a ledere la libertà altrui.

Se una categoria di lavoratori decide di incrociare le braccia, non può farlo decidendo anche per il resto del Paese. Chi aderisce allo sciopero non può impedire ad altri la libera circolazione, così come non può obbligare altri colleghi ad aderire allo sciopero.

"Arreco danno ad altri per essere ascoltato io", probabilmente figlio del distorto concetto di libertà (aka "ho il diritto di fare il cazzo che mi pare") di cui parlavo qualche post addietro. Siamo all'anticamera dell'anarchia.

Il modo per fare sentire la voce c'era, e sotto il periodo delle feste sarebbe stato quantomai efficace. Sarebbe stato sufficiente garantire un minimo (veramente minimo) di trasporto dei beni essenziali (benza, pappa e aspirine) e incrociare le braccia per _tutto_ il resto. Senza, ovviamente, paralizzare il traffico sulle strade.

Purtroppo, però, si è ceduti alla tentazione di cagare fuori dal vaso, vanificando anche le eventuali buone ragioni di una protesta (che non dubito vi siano, se chi ha protestato ha deciso di farlo in una forma così tanto estrema mettendo direttamente a rischio il proprio lavoro e futuro).

Ma l'epilogo già lo sappiamo: qualcuno avrà la meglio, qualcuno pagherà (probabilmente chi c'entra meno) e fra pochi giorni tutti a fare benzina contenti per andare a prendere tortellini, cappone e pandoro per Natale.

Quanto sta accadendo, comunque, dovrebbe far riflettere. Ma non tanto sulle ragioni o sui torti, sulle questioni di principio o di metodo, sulla "lotta sociale" o sulla "casta". E' interessante e agghiacciante allo stesso tempo vedere come una situazione di questo tipo faccia emergere la vera natura della "civilità", dove in un giorno e mezzo di disagio si è arrivati a pochissima distanza dal ripristinare la legge del più forte.