lunedì, luglio 31, 2006

Uber King Kong

E stavolta le noccioline non bastano. Vi ho già accennato, i primissimi giorni dopo l'apertura di questo blog, che cosa è la teoria della scimmia.

Potete rileggerla qui, per i più accidiosi semplifico di molto il discorso dicendo che si tratta di tutto quell'insieme di sensazioni, emozioni, odori e umori che si verificano quando si vive il momento del "bello, lo voglio!".

Di norma le scimmie sono piccoline o di medie dimensioni, diciamo sul modello della Cita di tarzaniana memoria. La sana e robusta costituzione di una scimmia solitamente è direttamente proporzionale al vil danaro necessario per portare a compimento la sua domatura (esiste, non me lo sono inventato).

Ne consegue che scimmie che prevedono un elevato esborso di quattrini possono per diritto assurgere al rango di King Kong. Da qui in poi la dimensione del Kong sarà determinata dall'utilizzo di aggettivi più o meno coloriti, secondo il gusto del domatore di primati.

Ordunque questo lungo preambolo (adoro la teatralità) per comunicare ufficialmente il mio nuovo Uber King Kong che, almeno secondo le stime preventive, potrebbe essere domato nel corso della prossima primavera:


Yamaha Tricker, motore 250 mono 4 tempi, peso di appena 119Kg, serbatoio di 6 lt (un po' piccino, ma assicurano sui 20km/litro) e soprattutto una esemplare maneggevolezza e semplicità di guida, almeno stando alle recensioni scovate in rete. Ideale per utilizzo quotidiano e buona versatilità per tragitti offroad senza troppe pretese. La casa dei tre diapason la definisce una BMX con il motore.

Staremo a vedere. Intanto vado a cercare un Empire State Building per il King Kong...

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giovedì, luglio 20, 2006

Lotto volante

Ambo diametrale. Previsione Ciclometrica. Terno secco. Ambata sul ritardatario. Questi sono solo alcuni dei termini più ricorrenti che sedicenti matematici utilizzano per ghermire l'attenzione di quei molti desiderosi che sognano una straripante vincita ad uno dei giochi più vecchi del pianeta.

L' altisonante eco di detti termini fa da preludio ad una serie di numeri e nomi di importanti capoluoghi italiani, snocciolati con una sicumera e nonchalance che neanche Silvan nei suoi spettacoli di prestidigitazione è in grado di mostrare.

L'aspirante vincitore tipo, armato di blocchetto per appunti e matita, si appresta a raccogliere pedissequamente ogni tipo di consiglio che questi moderni indovini si prodigano a dispensare.

Terminata la puntigliosa trascrizione, segue un processo più o meno lungo di attenta analisi e ponderata selezione delle combinazioni migliori. In base ad un criterio che, a tutt'oggi, è sconosciuto ai più. L'ultimo teorema di Fermat, a confronto, è un quesito della Susi.

Il coronamento di questo lungo rito pagano si ha con la compliazione delle schedina da giocare, dove una piogga di scuri pallini viene riversata con cura e precisione all'interno di griglie prestampate.

L'apogeo arriva la mattina dopo, con l'esecuzione della giocata al bar e l'esborso del danaro necessaio che il nostro aspirante vincitore considera un piccolo investimento in grado di poter cambiare per sempre la sua vita. 50 euro più un sistema precompilato "vincita garantita" al Superenalotto del costo di 10 Euro. Ma con in mano un pacchettino di ricevute arancioni che schiuderanno porte fino a poco prima impensabili.

Il giorno dell'estrazione potrà sembrare, ai più distratti, una sbiadita fotocopia di quanto descritto fin qui. In effetti così è, ma con importanti differenze che necessitano di essere puntualizzate:

- i numeri pronunciati dal televisore non sono per bocca di sedicenti matematici, ma sono il resoconto di ciò che è stato partorito dalle urne e che, soprattutto, non corrisponde a quanto riportato sui passepartout arancioni di cui sopra

- il blocchetto per appunti è diverso rispetto a quello utilizzato per annotare le previsioni. Quest'ultimo è ordinato e perfetto, conservato come fosse una reliquia. Il primo è stropicciato, con ghirigori sui lati dei fogli che tradiscono nervosismo e righe oblique che testimoniano un violento disappunto nato dalla scoperta che i passepartout arancioni si sono trasformati in pezzi di carta straccia senza valore. Tutti tranne uno: un ambo con dieci numeri giocati. Vincita massima: 2 euro e 30 centesimi.

- il sistema "vincita sicura" ha realizzato un sei tondo tondo. Un numero per ogni riga.

- la convinzione di una vita di sola rendita non è più tale e si trasforma lentamente e in modo spietato nella consapevolezza che il trillo acidulo della sveglia sarà emesso ancora la mattina successiva alle 6.30, puntuale come la morte e le tasse.

L'aspirante vincitore si tramuta con una velocità degna del miglior Superman in un effettivo perdente. Le ricevute finiscono nel bidone della carta perché "la differenziata prima di tutto". In televisione, intanto, viene passata la nuova edizione di "I consigli di zia Fortunata per cambiare la tua vita al gioco del Lotto". Il perdente ha già messo mano a blocchetto (quello delle previsioni) e matita.

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mercoledì, luglio 19, 2006

Integralismo

Sono venuto a conoscenza del fatto che il template che sto utilizzando per questo blog ha qualche problema di visualizzazione su Internet Explorer, mentre su Safari e su Firefox viene riprodotto correttamente.

Dal momento che non sono per nulla un creatore di template, ma al massimo un buon imitatore, ho segnalato l'inconveniente alla gentilissima Pannasmontata, che dovrebbe provvedere prossimamente a sistemare i problemi.

La colpa non è dell'autrice che ha fatto, tra l'altro, un ottimo lavoro. E' Internet Explorer che ha un sistema di interpretazione del codice tutto suo, ma non mi dilungo oltre dato che essendo il browser web adottato dall'85% dei navigatori della rete, è diventato ormai (ahimè) uno standard de facto. (Ciò che fa sorridere comunque è il fatto che codici scritti con i piedi vengano interpretati senza alcun problema e invece codici scritti in modo formalmente corretto non vengano digeriti).

Colgo quindi l'occasione per un annuncio importante, che inserirò al più presto a pie di pagina:

Questo blog potrebbe non essere ottimizzato per alcuna versione di Internet Explorer. Si consiglia la navigazione con Firefox oppure con Safari.


In questi casi divento integralista, lo so. E ne faccio un vanto.

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martedì, luglio 18, 2006

La casa che vorrei - Parte 1: la cucina

Inauguro qui una serie di post relativi alla immaginaria e chimerica dimora perfetta, almeno secondo le idee del sottoscritto. Seguiranno quindi altri post in tema, senza soluzione di continuità e completezza, nel senso che qualche locale potrebbe essere volutamente tralasciato.

Inizio quindi da quello che per me, e chi mi conosce sa perché, è il luogo più importante di tutta la magione.

Per me è imprescindibile una cucina grande. Molto. Con isola cottura in mezzo, almeno da cinque fuochi.

Forno ad altezza d'uomo, con termostato digitale per un accurato controllo della temperatura. Braciere per la griglia (chianina uber alles) e forno a legna per la pizza e il pane. Zona friggitura con aspiratore dei fumi. Un piccolo bancone refrigerato, dove poter mantenere qualche gelato fatto in casa. Frigo a doppia anta, con dispensatore automatico del ghiaccio.

Lavastoviglie (perché sono accidioso).

I mobili perimetrali ovviamente devono ospitare, collegati e funzionanti, ogni genere di elettrodomestico e accessorio utile: affettatrice, robot da cucina, macchinetta del caffè con vaporizzatore (per la cioccolata densa come quella del bar), ceppo di coltelli da 36 pezzi (Chef Tony docet) e via discorrendo.

Un piano di lavoro ampio, di legno, per gli impasti. Magari un grosso tavolo, da 6 posti.

Arredamento caldo e rustico, perché la cucina questo deve comunicare. La perfezione non è e non deve essere di questo locale.

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giovedì, luglio 13, 2006

Il geco che c'è in me

Prendo spunto da una bloggata del Taglia per mettervi a conoscenza di una delle mie innumerevoli manie (anche se poi la maggior parte di queste possono essere ricondotte alla più generalissima casistica di essere uno scialacquatore di patrimoni, ma questa è altra storia...).

Ebbene, io ho una sinistra passione per il sito thinkgeek.com. Vado a spiegare, per i meno internettofili, di che si tratta: è un grosso e-store che commercializza una serie di gadget e amenità più o meno utili e in qualche modo legate all'ambiente hi-tech e informatico.

La chiave di volta sta proprio nel "più o meno utili". Perché per trovare qualcosa di davvero utile, lì in mezzo, bisogna avere una faccia tosta fuori dal comune.

E proprio per questo motivo, probabilmente, io thinkgeek me lo comprerei tutto. Ringrazio i gestori di non avere implementato il tastino "buy all".

Voglio dire, come si può stare tranquilli, al giorno d'oggi, se la tua scrivania non è protetta da un perimetro infrarosso che attiva un allarme quando qualche intruso si avvicina? Thinkgeek ci ha pensato!



Oppure non trovate indispensabile, sempre per la vostra sicurezza personale, possedere un rilevatore di microspie? Thinkgeek ci ha pensato!



Chi non ha mai desiderato tenere in tasca (o nella borsetta) un piccolo saldatore che sia in grado di raggiungere la temperatura d'esercizio in brevissimo tempo? Thinkgeek ci ha pensato!



Motivo per cui, se vi capita di non sapere come buttare via dei soldi, se la moneta in tasca vi pesa, se le banconote iniziano a maleodorare, non disperate per trovare la soluzione. Thinkgeek ci ha pensato!

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mercoledì, luglio 05, 2006

Risultati del sondaggio

Gli rode, gli rode, eccome se gli rode......

forse che adesso vogliano una pizza?

martedì, luglio 04, 2006

Sondaggio

Ma...


...secondo voi....



...alla Germania....

...e ai tedeschi.....





















...non è che gli rode un po' il culo?